Italia e Ghana condividono una visione delle relazioni internazionali basata sulla democrazia e lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani, la promozione internazionale della pace e del multilateralismo e la lotta contro il terrorismo e la tratta degli esseri umani. L’Italia ha riconosciuto il Ghana sin dall’anno della sua indipendenza, il 1957, e ha istituito un’ambasciata ad Accra nel 1958.
I due paesi mantengono ottime relazioni bilaterali, consolidate da numerose missioni politiche ai massimi livelli. Ultima in ordine di tempo, quella del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il 28 novembre 2019 ha incontrato il Presidente Nana Akufo-Addo, inaugurato un centro pilota di formazione professionale in campo agricolo dell'ENI (il progetto Okuafo Pa) e tenuto un discorso all’Università del Ghana su un nuovo partenariato tra Italia e Africa. Durante la visita l’Ambasciatore Favilli e il Ministro della Difesa Nitiwul hanno firmato un accordo di cooperazione in materia di difesa.
Prima di lui avevano visitato il Ghana il Vice Presidente del Consiglio e Ministro dell’Interno Matteo Salvini (5 novembre 2018) e il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (27-29 novembre 2017). Durante la missione, Gentiloni è intervenuto al Kofi Annan International Peacekeeping Training Centre e ha visitato la piattaforma offshore dell'ENI per l’estrazione di petrolio e gas "John Agyekum Kufuor". Un articolo pubblicato sul Daily Graphic riassume gli aspetti principali delle relazioni tra Italia e Ghana. Nei primi giorni di febbraio 2016 l'allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha compiuto la prima missione in Ghana di un premier italiano. Durante la visita, ha anche tenuto un discorso davanti al parlamento ghanese. Precedenti visite erano state effettuate dal Vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e dal Sottosegretario agli Esteri Mario Giro (dicembre 2015) e dalla Ministra degli Esteri Emma Bonino (5-7 gennaio 2014). Storica la prima visita di un Presidente della Repubblica italiano in Ghana, effettuata da Giorgio Napolitano tra l’8 e il 10 luglio 2007.
Il 15 luglio 2015 l'allora Presidente del Ghana John Dramani Mahama incontrò a Roma il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l'allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Ha inoltre partecipato, a Milano, alla giornata nazionale del Ghana a Expo 2015, all’interno del cluster “Cacao e cioccolato”, e a un business forum sulle opportunità di investimento.
Italia e Ghana collaborano da anni in modo positivo nella UNIFIL, missione di pace delle Nazioni Unite in Libano in cui rappresentano rispettivamente il primo e il secondo gruppo nazionale per numero di operativi.
Come paese fondatore dell'Unione Europea, l'Italia promuove e sostiene le politiche della UE, si coordina con gli altri paesi europei e contribuisce al finanziamento di tutti i progetti realizzati dalla Delegazione dell'Unione Europea in Ghana. Un accordo di partenariato economico interinale (EPA) è in vigore dal 2016 tra il Ghana e l'Unione europea e i suoi Stati membri. Tale accordo di libero scambio
orientato allo sviluppo consente l’accesso dei prodotti ghanesi al mercato europeo senza dazi doganali e senza quote e prevede una progressiva liberalizzazione del mercato ghanese per i prodotti europei tra il 2020 e il 2030.
A livello bilaterale, il Governo italiano ha fornito crediti agevolati per la “Ghana Private Sector Development Facility” per l’acquisto di beni capitali per almeno il 75% di produzione italiana e promuovere così la capacità produttiva di piccole e medie imprese e di altri progetti realizzati da organizzazioni non governative. Tra il 2004 e il 2016 sono stati erogati 30 milioni di euro a credito e due a dono.
I rapporti tra Italia e Ghana sono anche rapporti tra popoli. La comunità ghanese regolarmente residente in Italia si compone di oltre 50.000 persone, ben integrate e principalmente domiciliate nel nord (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto). Sono circa un migliaio gli studenti ghanesi nelle università italiane e molti beneficiano di borse di studio. A questi si aggiunge una quota di irregolari e un numero rilevante di ghanesi che hanno conseguito la cittadinanza italiana e che non compaiono più come tali nelle statistiche ufficiali. Essi sono stati in tutto oltre 4000 negli anni 2017, 18 e 19. L’Italia è il quarto paese per ammontare delle rimesse inviate in Ghana (151 milioni di dollari nel 2017), che hanno un ruolo decisivo per il sostegno di intere famiglie allargate. Sono inoltre circa una trentina i calciatori ghanesi che hanno militato o militano in serie A (5 nel campionato 2019-20) e circa quaranta quelli attualmente in attività
nelle prime tre divisioni. L’Ambasciata collabora all’organizzazione di Calcio Trade Ball, un evento che celebra il football come veicolo culturale di rilievo e collante nei rapporti tra Italia e Ghana, con la quarta edizione svoltasi a giugno 2021.
Gli italiani presenti in Ghana sono circa 800. Sono presenti dipendenti ENI, piccoli e grandi imprenditori, molti dei quali associati nell’IBAG (Italian Business Association in Ghana), tra cui alcuni rappresentanti di famiglie italiane che sono presenti da quasi un secolo e sono state protagoniste nello sviluppo del Paese, funzionari internazionali, operatori del volontariato e doppi cittadini rientrati in Ghana.
Le aziende italiane guardano al Ghana con crescente interesse per le opportunità che offre come libero mercato, economia in sviluppo e porta di ingresso per l’Africa Occidentale. Nel 2021, l’interscambio commerciale ha prodotto un volume di 521 milioni di euro. Nel 2021 le esportazioni italiane in Ghana sono ammontate a 239.398 milioni di euro e i macchinari e le apparecchiature hanno costituito una parte importante delle nostre esportazioni in Ghana, per un ammontare di oltre 60 milioni. Seguono prodotti legati alla carta e al cartone (in particolare per l’industria del packaging). Presso l’Ambasciata opera un ufficio di ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane e un desk SACE, per facilitare il credito e le opportunità di affari tra aziende ghanesi e italiane.
Tre sono i progetti realizzati da aziende italiane che hanno un particolare rilievo nella storia del Ghana: la diga di Akosombo, considerata come il più grande e ambizioso progetto del Paese, realizzata da Impregilo nei primi anni sessanta, che ha portato alla creazione del Lago Volta, il più grande bacino artificiale al mondo per estensione, e alla generazione di energia elettrica per il fabbisogno nazionale; la raffineria di Tema, l’unica in Ghana, costruita dalla Ghanaian Italian Petroleum (GHAIP) nel 1963, allora posseduta interamente da ENI; e la scoperta, ancora da parte di ENI, del giacimento di petrolio e gas offshore, 60 chilometri al largo di Cape Three Points (OCTP). La produzione di olio è iniziata nel 2017, quella di gas nel 2018: si tratta di un importante contributo per l’accesso all’energia, la riduzione delle emissioni nella produzione di energia, la crescita economica e il miglioramento della bilancia dei pagamenti. Il progetto, del valore di circa sette miliardi di dollari, è anche il singolo investimento privato di maggiore ammontare in tutta l’Africa Occidentale.
Innumerevoli sono i progetti di cooperazione e di assistenza realizzati da italiani in Ghana: alcuni sono progetti di corporate social responsibility dell’ENI, è presente il VIS con un importante progetto per contrastare la migrazione irregolare e il traffico di esseri umani e sono da anni attive iniziative a tutela dei minori e dei disabili, per riabilitare scuole e ospedali, per sviluppare il patrimonio culturale e il turismo, per migliorare l’agricoltura, per fornire formazione professionale, assistenza sanitaria e vaccinazioni.