La presenza italiana in Ghana nel campo della cultura risale al 1956, allorché il Prof. Vinigi Grottanelli avviò la prima missione etnologica italiana, che ha concentrato i suoi studi nell’area Nzema (intorno alla città di Axim).
Vi è ora una consolidata collaborazione tra l’Università del Ghana-Legon e alcuni atenei italiani (in particolare la Sapienza, Pisa, Urbino) nel campo dell’antropologia e della storiografia, che si concretizza in studi, ricerche e seminari. Su iniziativa del Prof. Valsecchi dell’Università di Teramo è inoltre allo studio un accordo di cooperazione tra la stessa Università di Teramo, quella di Milano-Bicocca e l’Università del Ghana-Legon. Nuove prospettive per la diffusione della nostra lingua e della nostra cultura (che ha sofferto per la chiusura dell’Istituto di Cultura di Accra nel 1996) si aprono ora con il progetto di inserimento dell’italiano nel dipartimento di lingue dell’Università del Ghana a Legon, che sarà realizzato grazie a un finanziamento del Ministero degli Esteri.
L’Ambasciata d’Italia, infine, partecipa abitualmente alla “Settimana della lingua italiana nel mondo”, organizzando eventi culturali di richiamo per il pubblico ghanese e per la comunità internazionale di Accra. Nel 2006 è stato offerto un concerto di musica lirica ed è stata presentata una mostra di antiche stampe che illustrano le esperienze dei primi viaggiatori europei lungo le coste del Golfo di Guinea. L’edizione del 2009, intitolata “Creatività Italiana nell’Arte, la Scienza e la Tecnologia”, ha invece visto l’organizzazione di una serie di eventi culturali (svoltisi nel mese di ottobre sia in Ghana che in Togo), quali ad esempio un’esposizione sull’architettura militare italiana del 16emo secolo e la proiezione di un documentario su Galileo Galilei.
Nelle settimane successive, sono stati inoltre organizzati concerti del jazzista sardo Enzo Favata, accompagnato dal suo Quartetto Atlantico, e una rassegna cinematografica intitolata “Il Nuovo Cinema Italiano”, comprendente nove pellicole di altrettanti registi emergenti.
Cooperazione culturale
2005-03-31

Maeci